Itinerario nel capoluogo
– Antica Chiesa plebana di San Lorenzo, risalente al periodo matildico, di cui restano poche tracce per la frana che la travolse sul finire del XVIII secolo;
– il castello, che occupa la cima della collina a nord del paese: la forma allungata da nord-est a sud-ovest di questa ha determinato la particolare forma del fortilizio.
Il primitivo castello della famiglia Da Baiso, probabilmente risalente al XII secolo, passò nel 1256 ai Fogliani. Dapprima infeudato al ferrarese Ippolito Pagano (1561) pervenne solo alla metà del secolo successivo ai marchesi Levizzani.
Da questa famiglia il complesso fu acquistato nel 1903 dal senatore e noto critico d’arte Adolfo Venturi che lo fece in parte restaurare.
Divenne poi proprietà del comune di Guastalla che lo adattò a colonia estiva per bambini ed infine in proprietà a Pietro Bianchi che ne ha curato il restauro e trasformato in signorile dimora.
Il castello comprende un vasto recinto delimitato da due cortine. L’edificio vero e proprio si innalza verso sud-ovest. E’ composto da più fabbricati disposti attorno a due cortili aperti, fra i quali risultano particolarmente importanti il mastio, di pianta quadrata, posto sull’angolo meridionale del complesso e l’edificio residenziale appoggiato con un frontespizio al mastio e con una delle fronti lunghe allineata con la cortina sud-ovest.
Tali costruzioni conservano il loro aspetto medievale malgrado qualche palese integrazione.
Ancora sul lato di sud-ovest, quasi al centro, si trova il primitivo ingresso, costituito da un portale in pietra. Da questo una scala porta alla quota del maggiore dei due cortili donde un’altra scala conduce alla quota più alta del recinto.
Il complesso costituisce, non soltanto nell’ambito emiliano, un eccellente esempio di fortificazione medievale, tra XII e XIV secolo, articolata in castello e recinto.
– borgo di Cassinago: situato sulle pendici settentrionali del colle su cui sorge il castello di Baiso occupa un lembo di arenarie adiacenti una serie di calanchi di interesse paesaggistico. Il borgo è costituito da distinte emergenze: un primo gruppo di case, prive di particolare interesse architettonico, si articola presso un oratorio, probabilmente seicentesco, dedicato a San Carlo; a fronte vi è un interessante complesso rurale a impianto rettangolare sovrastato da un campanile. Questo edificio delimita una vasta area cortiliva in cui si innalza una torre colombaia del secolo XVII.
Sentieri escursionistici
Il primo sentiero partendo da Scaluccia, prosegue per il castello, quindi per Cassinago, Montelusino e infine Calcinara per poi rientrare, aggirando il “Villino Venturi” a Scaluccia: tempo di percorrenza 3 ore.
Il secondo sentiero parte da Baiso (loc.Monte) verso Canicchia, poi prosegue per Ochetta, Ca’ Abati, quindi per San Giacomo e infine per Visignolo: tempo di percorrenza 3 ore.
Il terzo sentiero, con partenza dal castello di Baiso costeggiando il Capoluogo, i calanchi ed i borghi di Montipò, Maestà , Castagneto e Montefaraone, raggiunge il Monte Valestra per collegarsi al “sentiero dorato” Valestra – Fosola: tempo di percorrenza 1 ora e trenta.
Itinerario nella frazione di San Romano
La località è nominata in una carta del 1010. All’inizio dell’abitato il primo complesso rurale si configura con una torre colombaia attribuibile al XVII-XVIII secolo. Agli angoli sono visibili i coppi invetriati per impedire la risalita dei roditori nei locali ove nidificano colombi e rondoni.
Scendendo verso la chiesa, sulla sinistra, si sviluppa un interessante complesso a corte. Il profilo orizzontale del fabbricato contrasta con la verticalità della torretta colombaia; questa presenta caratteri analoghi con la precedente seppure con impianto più ridotto. Il portale d’accesso mostra un artistico intaglio sormontato da un mascherone in pietra ottocentesco.
La chiesa che, nel XV secolo, aveva la sola dedicazione di San Romano titolandosi in seguito ai SS. Quirino e Giuditta, è orientata liturgicamente con pianta a croce greca a tre altari. L’ architettura originaria era del XVI secolo mista di dorico e toscano con colonnati quadrati e coro semicircolare. Attualmente presenta una facciata a capanna con portale archivoltato, rosone centrale e coronamento ad archetti.
Sul fianco settentrionale si innalza lo slanciato campanile concluso da una cella a monofore.
Itinerario nella frazione di Visignolo
La Chiesa di S. Maria Assunta, una delle più antiche dell’ Appennino, rappresenta il nucleo principale della località di Visignolo, insieme ad alcuni rustici in gran parte abbandonati.
L’edificio religioso è ambientato in senso inverso, la facciata è a capanna assai slanciata con portale archivoltato e finestrone trapezoidale superiore.
Il paramento murario è a conci di pietra parzialmente squadrati. Sui prospetti laterali si aprono tre luci al limite della cornice di sottotetto. Il campanile, costruito nella seconda metà del XVII secolo, si innalza sul prospetto nord articolandosi su cinque livelli conclusi dalla cella campanaria a bifore riquadrate.
L’ abitato presenta particolari valori ambientali.
Itinerario nella frazione di San Cassiano
La chiesa con il titolo dei SS. Cassiano ed Ippolito è nominata in una carta del 1302 come dipendente della Pieve di San Vitale. Alla fine del XVI secolo la chiesa è in rovina e vengono date disposizioni per la ricostruzione: venne solennemente consacrata il 25 ottobre 1615. La torre fu fabbricata nel 1664. Presenta una facciata a capanna, con alta trifora centrale, ed è preceduta da un portico a cinque luci. E’ orientata liturgicamente in senso inverso.
L’edificio tipologicamente più rilevante della località è rappresentato dalla villa Bucciardi. Già risalendo la strada di Debbia è possibile osservare la compostezza volumetrica del complesso e la semplicità dei prospetti su uno dei quali campeggia una significativa meridiana. L’impianto si articola con una pianta quadrata su due livelli e coperto a quattro falde su cornice di gronda sagomata. Può essere riferibile al secolo XVI, ma vi si trovano diverse testimonianze, forse di recupero, nel secolo XV.
Alcune formelle, tra cui una datata 1534, recano le armi dei feudatari succedutisi nella località . Un’altra interessantissima epigrafe del 1479 ricorda Alessandra Fiore di Belli, cittadina di Reggio.
Alla villa è annesso un piccolo e grazioso oratorio dedicato nel 1947 alla SS.ma Maria Ausiliatrice.
Itinerario nella frazione di Levizzano
La chiesa di San Giorgio è citata nel 1302 tra le dipendenti della Pieve di Baiso.
Si presume che una slavina rovinasse il castello e la chiesa agli inizi del XVII secolo e che la chiesa venisse rifabbricata ove si trova tutt’ora. La chiesa è stata completamente ricostruita nel 1960 su progetto dell’arch. Piero Cervi di Reggio Emilia.